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Sismica in foro

Sismica in foro

Le prove sismiche in foro sono utili per la determinazione sismostratigrafica dettagliata del sottosuolo e si dividono secondo varie metodologie d’indagine in: UpHole, CrossHole e DownHole

Tali prove consentono:

 

la determinazione diretta in sito delle velocità di propagazione delle onde sismiche longitudinali (Vp) e trasversali (Vsh) lungo una direzione sub-verticale.

in maniera indiretta, utilizzando i valori di tali velocità, di ricavare le principali proprietà elastiche delle litologie investigate.

Il DownHole prevede la sistemazione in superficie della sorgente e in foro del sensore di registrazione delle onde:

il sensore, al cui interno sono allocati i geofoni di registrazione è bloccato, meccanicamente o pneumaticamente, alle pareti del tubo in PVC all’interno del foro di sondaggio.Tale tubo è reso preventivamente solidale al terreno circostante per mezzo di una cementazione con opportune malte introdotte per risalita all’interno del perforo.

la sorgente sismica è costituita da una massa battente mentre un geofono starter, o in alternativa un dispositivo trigger collegato al sistema di energizzazione, registra il tempo zero del segnale.

 

Diverse modalità di energizzazione consentono di generare alternativamente onde di compressione e onde di taglio. Tali sollecitazioni generano nel terreno onde elastiche longitudinali e trasversali che si propagano in tutte le direzioni, compresa quella parallela al foro d’indagine.

 

La pratica di esecuzione consiste nel calare il geofono da foro a profondità crescenti (o decrescenti) fissandolo a intervalli regolari contro la parete del tubo di rivestimento. Una volta prodotta l’energizzazione in superficie si registrano i tempi di arrivo delle onde “P” ed “S” ai geofoni in foro. Il mezzo “terreno” viene in questo modo sottoposto a ripetute sollecitazioni sia di taglio che di compressione-dilatazione, alle quali reagisce con differenti velocità in relazione alle sue specifiche caratteristiche. In fase di elaborazione, mediante l’ausilio di specifici software di analisi, l’operatore è in grado di ricavare tali valori di velocità nonché i principali parametri elastici.

 

Nel metodo CrossHole l’energizzazione del terreno avviene, anziché sulla superficie, a profondità via via crescenti all’interno di un apposito foro parallelo a quello in cui è alloggiato lo stesso geofono da foro.